Manlio Castronuovo
- 1. Cosa vuol dire per una PMI mettere su una Comunità di
Business (BC)?
Andrea Paravicini
- Per potere funzionare
una BC di una PMI ha necessità di essere integrata molto bene
con le:
- Modalità di svolgimento del proprio lavoro
- Tipologia dello stesso
- Strumenti utilizzati per interagire con gli altri
Queste sono le caratteristiche fulcro della possibilità di
arrivare alla formazione di un Network Allargato che è l'anticamera
della creazione di una BC.
MC - 2. Come capire
se una BC può essere unopportunità per una PMI?
AP
- Se l'elemento catalizzatore del business è la "collaborazione"
tra i componenti del Network Allargato allora vi sono ottime possibilità
che la BC possa essere successivamente implementata e che possa funzionare
da vero accelleratore del fatturato.
Basti pensare a quanti siti per Programmatori o Sviluppatori siano
di fatto dei veri e propri tool di lavoro e quanti di questi siti
siano di società produttrici di software che massimizzano in tal modo
il valore d'appartenenza degli utilizzatori alla BC.
In questi casi è piuttosto facile la formazione di una BC perchè la
stessa natura dei prodotti/servizi inseriti nella piattaforma hanno
una componente fortissima di "How-to" che proviene dagli utilizzatori
stessi. Se invece l'elemento caratterizzante è la "competitività"
allora il riferimento della BC della PMI diventa una piattaforma B2C/B2B.
In entrambi i casi massima attenzione dev'essere data ai Canali distributivi
utilizzati dalla PMI e che non devono essere disturbati dalla creazione
della BC ma aiutati dalla stessa. Esempi di questo tipo di approccio
in Italia sono alcune tipologie di approvvigionamento medico-ospedaliero
così come nella forte verticalizzazione dell'offerta di prodotti/servizi
per la sicurezza in azienda.
Su Manager.it
abbiamo iniziato da tempo a censire piattaforme B2B per arrivare
ad esaminare alcuni siti piuttosto specifici che in alcuni casi abbiamo
chiamato Vortal
perchè presentano servizi e prodotti insieme ad una serie di strumenti
utili per "scambiarsi" idee o suggerimenti su temi/esperienze/necessità
specifiche dei frequentatori del sito dando luogo ad embrionali BC.
Sta il fatto che a seconda della tipologia di utenza della BC dipende
l'onerosità dell'impegno richiesto per la sua costruzione: ne vale
la pena (= i costi ne vengono coperti da vendite addizionali e non
sostitutive) solo se le modalità di mantenimento della web-BC siano
parte integrante del lavoro di tutti i giorni della struttura aziendale.
Ecco perchè è importante, laddove si riconosca che una BC possa dare
valore aggiunto alla qualità della vendita, stabilire dei percorsi
di avvicinamento organizzativo per consentire il mantenimento della
BC.
MC - 3. A cosa
rinuncia una PMI che avendone lopportunità rinuncia a
costruire la propria BC?
AP -
La rinuncia a costruire una BC può significare la rinuncia
a ripensare ai propri processi e strutture organizzative in modo più
funzionale e di ottimizzazione della propria attività.
E questi sono cambiamenti che, se non vengono affrontati a tempo debito,
poi richiedono cure piuttosto dolorose.
MC - 4.Quali
sono i passi che una PMI deve seguire per dar vita alla propria BC?
AP -
E' inevitabile che la PMI che punti sulla valorizzazione delle conoscenze
aziendali (KM), inserisca anche quegli "agganci esterni"
a venditori, clienti, fornitori in modo da attuare il Network Allargato
e, in tal modo, iniziare a
porre le basi alla naturale creazione di una BC.
MC - 5. BtoB e
BtoC: quali sono le principali differenze di approccio per realizzare
la propria BC?
AP -
Viste le difficoltà di raggiungimento dei risultati
prefissati, tutti o quasi tutti i siti B2C e B2B sono passati attraverso
la necessità del coinvolgimento emotivo dei propri utenti con
lo scopo di fidelizzarli sempre più per arrivare alla formazione
di BC.
Non è un processo facile quando si è nati e si è
riconosciuti come specifico sito B2C o B2B.
L' assimilazione del marchio del sito con quello che esso offre è
molto più radicato rispetto a qualsiasi cambiamento di rotta.
E qualsiasi cambiamento rappresenta un costo di cui è piuttosto
difficile prevedere i ritorni.
Non esiste curva d'esperienza in merito come al contrario avviene
con le aziende tradizionali.
In questa fase sono state moltissime le sperimentazioni di cui pochissime
quelle di successo.
Esame accurato della propria utenza, dei suoi needs e focalizzazione
degli strumenti che ne facilitino l'iterazione e sopratutto le indispensabili
considerazioni sui costi/benefici del cambiamento sono le modalità
di esame che, sia per il B2C che per il B2B, devono dettare le decisioni:
su questo niente di
nuovo sotto il sole.
MC - 6. Quanto
pesano le possibilita offerte dal m-business in un progetto
di BC?
AP -
Manager.it ha partecipato ultimamente ad una ricerca dell' autorevole
Busacca & Associati sull' m-business e che si poneva, tra le altre,
anche questo quesito.
Ma se facciamo fatica a capire i breakeven point dei B2C o dei B2B,
come possiamo a quantificare senza fantasie i ritorni del mobile business
che oggi costa all'utente italiano 1.000 lire a pagina mostrata sul
suo cellulare GPRS?
Manager.it pubblicherà tutta una serie di applicazioni praticabili
così come dei software/piattaforme specifiche per il mobile
marketing: ci auguriamo che possa essere di spunto per le PMI così
come è stato per altri "speciali" molto "pratici"
già pubblicati (Collaborative
Network, Community Engine, Editing & Knowledge, Webconference
& Meeting, UML,...) e che ci sono stati richiesti anche da
altre pubblicazioni sia dirette alla Community dei Dirigenti e Quadri
Italiani, sia del settore IT: la soddisfazione di produrre content
utili, immediati e comprensibili
anche ai non addetti ai lavori.
MC - 7. Esistono
dei buoni riferimenti in rete in grado di essere di supporto alla
creazione di BC?
AP -
Strumenti o piattaforme tecnologiche ci sono in quantità
(vedi recensione
sui Community Engine di Manager.it con precisi confronti tra le
differenti caratteristiche di questi software) ma il problema è
- l'identificazione della tipologia della Community
- la focalizzazione dei suoi needs
- i costi del mantenimento della stessa (chi fa cosa, come, quando...)
MC - 8. Vi sono
delle opportunita per una PMI di sfruttare economicamente
a proprio vantaggio BC esistenti? A quali condizioni e con quali regole?
AP -
Una BC "competitiva" come quella dei più di 10.000
Dirigenti e Quadri iscritti a Manager.it e dei suoi 30.000 visitatori
unici al mese sono un buon punto di riferimento per molte aziende
anche perchè Manager.it non vende ad impression ma a spazi
cercando di personalizzare/valorizzare al massimo la presenza dei
prodotti/servizi offerti dall'azienda-cliente.
Compaq, Intel, Oracle, Siebel, Finanza&Futuro, più di 40
società di selezione del personale, Società di Leasing,
Assicurazioni,....
sono solo alcuni esempi di clienti che utilizzano gli strumenti offerti
da Manager.it per contatti d'eccellenza di Manager e Imprenditori
di più di 9.000 aziende Italiane.
Le
seguenti 3 domande sono state proposte da un nostro affezionato lettore
(Jacopo Argentesi) che ci ha anche suggerito di affrontare l'argomento
delle Business Community. Anche se potrebbero sembrare delle ripetizioni
di alcuni quesiti precedenti vorrei sottolineare che queste hanno
come riferimento specifico le imprese dotcom (mentre le mie erano
piu' generalmente dirette alla PMI)
JA - 9. Quale rilevanza
possono avere le comunità on line per chi voglia fare del business
sulla rete?
AP - Mi
è difficile essere obiettivo su un tema che ha mosso il personale
spirito imprenditoriale nonostante più di 10 anni come Direttore
Generale che ha compiuto una scelta di vita...
Credo fermamente nelle Community perchè possono essere dei
veri e propri contenitori utili ai loro utenti.
E "dentro" questo concetto ve ne possono stare tantissimi
altri......
JA - 10. E' eccessivo
l'impegno richiesto ad una piccola impresa della net economy che voglia
dare vita alla propria web community? Perché?
AP
- Per
il costo delle persone cui dare il compito di manutenere la Community...
dipende a che livello ci si
voglia fermare perchè nella net economy sono certi i costi
ma non altrettanto i ricavi...
JA - 11. Che cosa
s'intende per tribal economy, e perché cogliere questo concetto
può essere strategicamente rilevante per chi fa e-commerce?
AP
- Vorrei rispondere con un'esempio che rende la personale
ritrosia nel dare certezze a concetti che non hanno ancora dimostrato
di "stare in piedi".
Nel considerare i costi di un rinomato sito di e-commerce italiano
specializzato in elettrodomestici, hifi e elettronica di consumo veniva
dato per scontato che il business fosse assolutamente "scalabile".
Ebbene, a posteriori il semplice fatto che il 40% degli acquirenti
non compilasse in modo esaustivo il form di spedizione degli acquisti
ha causato la necessità di avere delle persone (non previste
preventivamente) utilizzate per "richiamare"
gli utenti in modo da completare il form e potere inoltrare i corretti
termini di consegna.
E' meglio rininciare ad una vendita per un form non compilato o fare
fatturato richiamando l'utente?
Ovviamente il sito in questione ha scelto la seconda strada ma questo
(e altro ) hanno ritardato di tantissimo il rientro dei costi che
avverrà dopo quasi tre anni (!!!!) dall'apertura. Da quel momento
in poi l'utile servirà per pagare i costi di finanziamento
fino a quel momento avuti....
Dunque si parla di minimo 4 anni per venirne a capo.
Siccome le attività B2C devono avere un customer service il
cui costo non è facile preventivare, diventa facile dire che
si possono avere risultati profittevoli solo con vendite online di
prodotti/servizi ad alto margine.
A questo punto vedo molte PMI pronte a partire con il piede giusto,
più acculturate su questo mondo, e quindi meno bisognose di training
prima di partire a ragionare di progetti concreti
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